È ormai diffusa la percezione che, paradossalmente, la solitudine cresca con l'aumento della connessione globale. Tuttavia, esiste una differenza radicale tra solitudine e isolamento. Mentre l'isolamento è fonte di esclusione e separazione, e dunque spesso causa di depressione e disperazione, la solitudine, al contrario, può essere vissuta sia in termini di separazione dall'altro e da sé, sia come presupposto positivo di responsabilizzazione dell'individuo, di recupero e valorizzazione dell'identità. In questa tensione tra opposti, il libro richiama alcuni paradigmi interpretativi che dall'Antico e dal Nuovo Testamento si ricollegano alle testimonianze e alle riflessioni di interpreti di ieri e di oggi, autentiche icone della solitudine. Il post scriptum fornisce un aggiornamento ragionato degli indirizzi che società e istituzioni stanno assumendo di fronte al fenomeno.
Anonimo -