"C'era una volta sulla mia isola un fanciullo un po' strano. Non aveva un nome, né un posto dove andare. La notte dormiva al faro e sognava il mare..." Inizia così la straordinaria avventura di un bambino che dovrà affrontare incredibili sfide per mare prima di giungere alla grande cascata. Questa è una storia sulla forza dei sogni e sulla capacità di forgiare il proprio destino.
La tradizione si nutre di continue variazioni e invenzioni intorno a un eterno se stesso. Come tutte le fiabe e tutti i miti, ¿Il fanciullo lontano¿ innesca un dispositivo che della tradizione fa interagire i principali archetipi. C¿è l¿eroe-bambino che infrange un divieto, quello di giungere ai confini di un mondo che tutti vogliono sferico, ma che lui ritiene piatto: la crescita come viaggio e percorso nel mondo esterno, cui segue un ritorno segnato dalla conquista di una maggiore consapevolezza. C¿è la soglia del mondo magico, il guardiano, gli aiutanti e gli antagonisti, entrambi spesso apparentemente tali, c¿è il Doppio (la lotta del fanciullo contro l¿ombra del gemello malvagio) e c¿è infine l¿amuleto, reperto del mondo magico da seppellire al termine del ciclo. - Daniele Vecchio
Anonimo -