"Puntando direttamente al cuore umano, cogliere la sua natura originaria e giungere al Risveglio". Da questa massima attribuita a Huike, il secondo patriarca, ben si comprende come lo Zen intenda l'accesso alla conoscenza suprema non attraverso lo studio di una dottrina per via analitica, ma procedendo in maniera intuitiva e diretta. Riducendo la natura alle dimensioni minime e riportandola alla sua espressione più semplice, si riesce ad estrarne l'essenza. Così i giardini che i monaci Zen costruirono presentavano loro un'immagine dell'universo in forma ridotta agli elementi essenziali, nella quale potevano ravvisare la loro fisionomia.
Anonimo -