Nell'attuale temperie culturale e storica, incolore per le aspettative ma densa di orrido cromatismo per le tensioni e per le inquietudini che ci affliggono, non spiace leggere e parlare di poesia, appunto nell'intento di trovar beneficio da una bramata terapia psichica. E il farmaco ci viene inoculato dall'autore come un canto che volge l'attenzione all'uomo, all'essere di ciascuno di noi. La raccolta è di chiara ispirazione montaliana, anche se il gusto per la ricerca delle parole, espresso nella catacresi "messe ad asciugare", diventa più rude, onde connettersi all'informe nostro quotidiano comunicare.
Anonimo -