Eva è una brillante dottoranda in Filosofia dellarte, studia la performance femminista, detesta il patriarcato negazionista che si annida dietro i manierismi della Dandy-Accademia e dellintellighenzia mondana, frequenta la fauna delle Fondazioni che fanno tendenza con la loro coda di after-party e anglismi dordinanza, vive a Milano in un monolocale soppalcato che costa più del dovuto, legge Sylvia Plath mentre segue compulsivamente gli account social di Claudia Schiffer. Impelagata in unossessiva relazione di sexting su Instagram, in una tesi di dottorato da concludere con un professore-seduttore e nello straniamento sintetico del diluvio digitale, Eva arriva a dividersi tra cocaina, masturbazione, le sleep stories dellapp Calm e gustosi dialoghi fantasmatici con Freud, Woody Allen e David Foster Wallace. Il tutto fra le ingerenze più o meno confessabili di un ingombrante padre accademico e una trafila di amori tossici per diversi maschi manipolatori, che dispensano sapientemente mansplaining per diradare le nebbie della complessità femminile. In un mix di comicità e disperazione, sotto legida del sorriso di plastica della suicida Marilyn appeso sul water, le esperienze e i pensieri di Eva si tingono di nero e colori acidi, diventando sempre più allucinatori. Fino a tornare, con nuova luce, sui versi di Sylvia Plath, e sciogliere il nodo del loro segreto.
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