Venerato un tempo da tutta Napoli, bandito poi dalla citt in seguito alle trame ordite da uno spietato nemico, dopo varie peregrinazioni segnate dall'onta dell'onore perduto, all'alba del Settecento Abellino giunge a Venezia. Nelle cenciose vesti dell'ultimo dei vagabondi e dei reietti, si aggira per le calli, incutendo spavento e timore coi tratti alterati del suo viso, degni del pi orribile degli angeli caduti. Una triste condizione, che lo spinge verso un destino ineluttabile: diventare il bravo di Venezia, il pi temuto e inafferrabile bandito della citt dei Dogi. Di l a poco compare al cospetto del supremo magistrato della Serenissima un giovane di straordinaria bellezza, capace di confondere la mente e l'anima di ogni fanciulla. Dice di essere un aristocratico fiorentino, di chiamarsi Flodoardo e di essere in grado di liberare la citt dai bravi, innanzi tutto dal pi ripugnante ed efferato di tutti: Abellino. La risolutezza del giovane convince il Doge, che scaccia ogni sospetto di trovarsi davanti a un avventuriero. La sua avvenenza, inoltre, non tarda a fare breccia nel cuore di Rosabella, l'incantevole nipote del supremo magistrato.
Anonimo -