Celebre in patria, tradotto in diciannove lingue e stimatissimo all'estero, Rubem Fonseca nel corso della sua lunga carriera è riuscito a coniugare vendite bestseller ed elogi da parte della critica. Inedito in Italia, Il caso Morel è il suo romanzo d'esordio: un noir a tinte forti ambientato a Rio de Janeiro, sempre in bilico fra i lussi dell'élite di Copacabana e un'attrazione irresistibile per la decadenza dei bassifondi.
Vilela, ex commissario diventato scrittore di gialli, si incontra in prigione con Paul Morel, ex artista incarcerato col sospetto di avere assassinato barbaramente una delle sue amanti ritrovata in avanzato stato di decomposizione su una spiaggia di Rio de Janeiro. È stato Morel a chiedere di vedere Vilela, per fargli leggere dei brani di un manoscritto autobiografico in cui racconta la sua vita e (chissà?) la verità sull'omicidio. Vilela, che è in crisi creativa, accetta di leggere il libro di Morel, sempre più intrigato dall'ambiente descritto dall'artista: da una parte il gran mondo carioca tra il perverso e il gaudente, fatto di orge in grandi appartamenti lussuosi a Copacabana e di piccole angherie borghesi; dall'altra il sottobosco di prostitute, immigrati dalle zone povere e comuni degli anni Settanta. A poco a poco, i nomi dei personaggi vengono sostituiti da quelli reali, le scene del libro si sovrappongono a quelle della vita vera, Vilela a Morel, i cadaveri ai morti di fame, i romanzi ai diari, fino alla risoluzione dell'enigma O forse era la fine del romanzo?
«La sua risoluta rappresentazione dei delitti passionali e della piccola criminalità sapeva essere tanto lirica quanto crudele Un gigante della letteratura brasiliana».
«The New York Times»
«La cosa migliore dell'opera di Rubem Fonseca è non sapere dove ci porterà. Ogni volta che inizio un suo libro è come se rispondessi a una telefonata nel cuore della notte: "Ciao, sono io. Non crederai a quello che sta succedendo". La sua scrittura fa miracoli, è misteriosa. Ciascuno dei suoi libri non è solo un viaggio che vale la pena fare: è un viaggio in qualche modo necessario».
Thomas Pynchon
«Il brasiliano Rubem Fonseca è uno di questi scrittori contemporanei fuggiti dalla biblioteca per creare letteratura di alta qualità con materiali e tecniche rubati alla cultura di massa. Giustifica brillantemente quel vecchio proverbio, "Ci vuole un ladro per prendere un ladro"».
Mario Vargas Llosa
Anonimo -