"Il paziente ci seduce con affascinanti visioni fuggevoli del suo mondo, un mondo incredibilmente diverso dal nostro, e che tuttavia ci ricorda intensamente quello della nostra prima infanzia": tema centrale di questo volume è il controtransfert, vale a dire l'insieme degli atteggiamenti e sentimenti - consci o inconsci - dell'analista riguardo al suo paziente. Nella concezione di Searles, l'analista deve riconoscere con onestà, umiltà e gratitudine i pensieri, le fantasie e le emozioni, anche i più personali, che vengono suscitati in lui dall'incontro con un determinato paziente, come derivanti in massima parte dalla storia di vita del paziente stesso. I saggi qui raccolti, che presentiamo al pubblico italiano dopo gli "Scritti sulla schizofrenia" e "Il paziente borderline", ripercorrono il lavoro pluridecennale di Searles con pazienti psicotici. Le percezioni deliranti, il dolore rimosso, la violenza dei pazienti, i sensi di colpa dell'analista e le infinite sfaccettature della relazione paziente-terapeuta suscitano l'interesse e il coinvolgimento del lettore attraverso drammatici resoconti di sedute. Nei suoi commenti, l'autore ripropone alcune sue importanti intuizioni teoriche, quali i concetti di simbiosi patologica e simbiosi terapeutica, e l'immagine del "paziente come terapeuta del suo analista".
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