La follia, la famiglia e l'isolamento. Chiamato da una lettera a casa dell'amico d'infanzia Roderick Usher, il protagonista e narratore di questa storia giunge alla dimora dell'uomo dopo un lungo viaggio a cavallo e subito viene invaso da un senso di oscura minaccia, come se una forza ostile gravasse sull'edificio e sul paesaggio circostan-te. L'amico, il cui aspetto rivela un'enorme sofferenza e consunzione, teme di avere una malattia grave: la luce gli è divenuta insopportabile, così come ogni stimolo che colpisca con particolare intensità i suoi sensi, si tratti di cibo, suoni, profumi o colori. Lo stesso morbo, apparentemente, ha colpito la sorella Madeline. Roderick spera che la visita dell'amico possa fornirgli l'energia e la volontà necessarie per reagire e rimettersi in salute, ma la situazione non migliora, al contrario. E con il passare del tempo l'ospite comincia a sospettare che possa essere la casa stessa la causa del misterioso morbo che ha colpito i suoi abitanti. In questo volume, riproposto insieme ad altri celebri racconti del maestro dell'orrore, il capolavoro di Poe ritorna in una nuova edizione in occasione dell'uscita della miniserie Netflix diretta da Mike Flanagan (già regista della serie The Haunting of Hill House, ispirata all'omonimo libro di Shirley Jackson) con Bruce Greenwood e Carla Gugino.
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.
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