Il bilinguismo di Vera Lùcia de Oliveira, si traduce in un ampliamento degli strumenti per comprendere il mondo, per penetrare i segreti della vita dell'uomo, e della sua anima e - soprattutto - del suo dolore, in capacità di accogliere le voci che ci stanno intorno senza rinchiudersi nel proprio io. La lingua semplice e parlata, quella di tutti i giorni che evita ogni parola difficile o aulica, è il filo con il quale il poeta tesse "il discorso comune": la voce intensa e pacata che parla per ogni uomo, così com'era all'origine della poesia. Allora il trascorrere della vita e della storia si fa materia lirica, nutrimento di queste poesie che talvolta sembrano racconti in miniatura.
Anonimo -