Paolo Cavazza è un soggetto originale, caratteristica non abbastanza diffusa tra coloro che scrivono. E dal momento che si è parlato di originalità, la storia qui raccontata è una ghost-story ambientata sulla luna. Difficile pensare a qualcosa di più inverosimile, ammettiamolo. Di primo acchito viene da pensare a un'improbabile collaborazione tra Jules Verne e M.R.James o, in alternativa, a qualcosa di steampunk, magari scritto copiando a man bassa da J.P.Blaylock. Ma non è così, si tratta di purissimo Cavazza, una vicenda dove i fantasmi hanno ottimi motivi per esistere, sia pure in un ambiente tecnologico come una base lunare nel decennio 2070- 2080 e tra personaggi che non esibiscono il pallore diafano delle dame di epoca vittoriana né il coraggio sconsiderato dei loro uomini, pronti a liberare il castello dagli spettri inoltrandosi nei sotterranei armati di candelabri d'ottone. La soluzione al mistero del fantasma del mare Imbrium - il Mare delle Piogge, per chi non è pratico di topografia lunare - arriverà, come prevedibile, una volta superata la metà del testo, e sarà una spiegazione perfettamente tecnologica, ma che non scioglierà completamente i numerosi interrogativi sollevati, com'è costume del racconto gotico classico.
La sensazione che un fantasma abbia turbato le abitudini e i ricordi di non pochi dei personaggi resterà e come nelle migliori ghost-story fornirà un elemento di turbamento anche al lettore di fantascienza, abituato - si crede - a un tardo positivismo un po' arido.
Un risultato che fa di questo e-book una buona lettura. (Dall'introduzione)
Anonimo -