La seconda puntata di "C'ero una volta" - autobiografia non autorizzata di Lele Panzeri, il più noto e premiato pubblicitario italiano - non smentisce le aspettative regalandoci una strana avventura, doppia come i due emisferi del cervello, parallela come i paralleli sulla carta nautica, intrigante come un biglietto di sola andata. Qui Ulisse, Nemo o Achab non c'entrano nulla, ma c'entra Geppetto, sulla barchetta, alla ricerca del suo Pinocchio: "Un puntino piccolissimo, all'orizzonte, in balìa delle onde". Un doppio viaggio, reale-irreale, dentro-fuori, ambivalente. Un viaggio incompiuto che nella sua incompiutezza compie invece il destino di molti, non solo dell'autore. Nella prefazione, scritta dall'amico e collega Sandro Baldoni, si legge: "Questo è il libro sulla depressione più divertente che abbia mai letto. Con la scusa di narrarci avventure di mare, Lele orza, cazza, allasca con maestria tra le ombre proiettate dal suo cervello distillando racconti fantastici e liberatori che alla fine risultano più potenti di qualsiasi inibitore della ri-captazione della serotonina. È un libro che fa bene, lo consiglierei all'Ordine degli Psichiatri come testo sussidiario alla terapia, da distribuire ai pazienti".
Anonimo -