L a piccola Carmen vive un'infanzia felice con Romeo - padre premuroso e facoltoso commerciante - la matrigna Flora, i suoi fratellini e le tante domestiche che animano la casa.Tutto procede bene fino al giorno in cui la bambina non mostra i segni di un male innominabile: l'epilessia. Da quel momento ogni cosa cambia e il mondo sembra ritorcersi contro di lei. Unica consolazione è un angolo di giardino rigoglioso di piante e popoloso d'animali dove Carmen può trovare rifugio. Ma la vita prepara nuovi ostacoli. Detestata dalla matrigna per quel suo 'difetto', viene operata alla testa, senza una reale urgenza d'intervento. Quella dei chirurghi sarà una profanazione e segnerà una frattura fra infanzia e maturità, fra realtà e immaginazione. Sarà mai esistito il giardino salvifico? Crolla anche l'agiato ambiente familiare: la morte dei fratellini - le cui modalità tragiche restano un mistero per la bambina e, fino ad un certo punto, per il lettore - riveleranno tutta la fragilità di una vita consacrata alla gratificazione materiale. Annichilita dal lutto, la famiglia è alla deriva. A salvare Carmen da una situazione senza uscita è la zia Vincenza. Donna votata alla libertà, capace di parlare tanto ai bambini quanto ai folli, Vincenza prende con sé Carmen sulla piccola isola in cui vive, un'isola spazzata da un vento dispettoso che d'estate si placa concedendo ridenti giornate di mare. La bambina cresce e si fa donna sull'isoletta e sembra ormai avviata verso una nuova esistenza. Ma il passato riemerge e domanda delle scelte. Così molto altro dovrà accadere nella vita di Carmen, verso un ritorno, verso altre perdite, in un romanzo sul destino, una fiaba tragica carica di magia linguistica dove i personaggi femminili hanno un ruolo di primo piano: osano, si prendono il carico della propria storia e sanno calarsi in certe loro oscure profondità alla ricerca di un riscatto, anche se questo, forse, potrebbe non arrivare mai.
Anonimo -