Tra il Settembre 1933 e il giugno 1934 Montale promette a Brandeis l’invio di un amuleto. Ma non è dato sapere, nella corrispondenza tra il poeta e la sua musa americana, né di cosa si tratti né tantomeno se Montale riuscì effettivamente a mandarglielo. L’opera in versi di Montale, al contrario, è popolata di oggetti, anelli, che tengono nella catena di ricordi del poeta. Sarà uno di questi? Montale ha detto di non sapere inventare nulla, di partire sempre dal vero – ma anche di potere mentire tranquillamente dicendo la verità. Non resta che credergli allora.
Anonimo -