Un grande romanzo storico, dettagliato e avvincente, che raccoglie la tradizione francese di Dumas e Victor Hugo. In tutte le pagine sembra di trovarsi accanto a questi personaggi e di respirare la loro contagiosa gioia di vivere. Manca solo lodore del legno e della colla.Dopo il successo de Le dame del Faubourg, Jean Diwo, grazie a personaggi antichi e nuovi e sempre coinvolgenti, rievoca la vita quotidiana dellepopea rivoluzionaria, consolare e imperiale. Parigi, estate 1789. Il quartiere si è caricato di storia, il Faubourg Saint-Antoine entra nella Rivoluzione. La vecchia abbazia di Saint-Antoine-des-Champs, suo angelo custode, sparisce nella tormenta. La fine dellAncien Régime colpisce dolorosamente il mondo degli ebanisti, gli artigiani del legno, per quanto feriti, sopravvivono, sempre pronti a riprendere in mano i propri attrezzi al primo segnale di tranquillità. Tuttavia la vita continua, ciascuno cerca di tener duro, di vincere langoscia che il Regime del Terrore distilla in seguito come un veleno. Passano la Rivoluzione e anche il Consolato, arrivano lImpero e le nuove generazioni. Dopo la tormenta nascono nuove imprese in cui il dolore, lamore e la gioia si intrecciano con il mogano acajou e il legno chiaro. Attraverso i suoi personaggi antichi e nuovi, attraverso i loro dispiaceri, le loro gioie, i loro amori, Jean Diwo fa rivivere qui, al presente, trentanni dellepopea della vecchia comunità del mobile: ebanisti, falegnami, cesellatori, doratori di ogni legno
Anonimo -