Clotilde entrò un poco sbadatamente, cantando, nel salotto terreno della villetta dove accanto alla nonna che raccomodava il bucato, suo fratello declamava con molto fervore, leggendo. Cera anche il loro vicino, lavvocato Dardanelli. Ssss! le fece questi con unenergia così brusca che la inchiodò sulla soglia, muta, sorpresa. Ma Roberto aveva già lasciato ricascare sulle ginocchia le mani, che reggevano il manoscritto, in atto di scoraggiamento. Quella sgarbataggine... cominciò a rimproverare seccamente la nonna, levando la testa piccina e ossuta dallenorme lenzuolo che la seppelliva ammonticchiandosi su una sedia di contro. E dopo un momento di silenzio generale disse a Roberto, guardandolo attraverso gli occhiali amorosamente: Continua. No, è inutile, mormorò il giovane con languore annoiato; già a me quella spensieratezza ignorante mi fa sempre leffetto di una secchia dacqua sul capo. E corrugò le sopracciglia, passandosi una mano fra i capelli biondi e fluenti, come se la secchia lo avesse inaffiato davvero. Io son fatto così, che vuole? riprese sorridendo a fior di labbra allavvocato e alla nonna che lo guardavano costernati; un nonnulla, in certi momenti di emozione artistica intensa, basta a smontarmi, a prostrarmi per chi sa quanto... E dopo un guizzo nervoso piegò il manoscritto dispettosamente e si levò.
Anonimo -