"La partenza a Murabaya fu preceduta dall'ultimo convegno magico con la notte, una notte brillante, illuminata da miriadi di stelle. In oriente il firmamento possiede l'incanto e la bellezza misteriosa dell'arcano e riesce a rapire l'emozione. Apparve la luna... una falce d'argento che squarciò una nuvola solitaria, Brenda aveva già voltato pagina grazie agli insegnamenti del suo magnifico maestro, e lo spiacevole episodio era stato riposto nel sottotetto dell'oblio. Dalla terrazza guardava la campagna e i suoi rumori notturni. Fu pervasa da un'insolita sensazione, come immersa in una dimensione di stupefatto sbalordimento, un disincanto che la consegnò a un confronto con se stessa. In quelle terre così eccitanti, straordinariamente i sensi vengono amplificati e le cose si vedono attraverso un velo diafano, da cui traspare impalpabile, il fascino onirico della seduzione." (L'autore)
Anonimo -