Una sorta di autobiografia sotto la spinta, quasi, di un debito memoriale. E la storia di una vita intera trascorsa tra la mitica Ortigia degli anni giovanili e, lontano dal suo mare tanto amato, il Piemonte del primo impiego e poi della libera professione. Una dopo l'altra, le pagine rivelano una scrittura sull'onda dell'entusiasmo e del bisogno dominante della memoria. Non solo un libro, insomma, ma una sorta di diario di bordo e di resa dei conti, fatti di ricordi ed esperienze cui l'autore ha ritenuto di aggiungere un corollario finale di riflessioni su un mondo che non c'è più.
Anonimo -