La febbre corrode le ossa quando ha finito di divorare le viscere. Si fa strada lentamente, come una termite, il viso avvampa, le mani tremano e le gambe vogliono andare. E vanno, lì, puntualmente, ancora. Di giorno in giorno, di ora in ora, per colpa di questa febbre che non dà tregua, che non concede compromessi, il mio cuore si serra in una morsa, la testa si annebbia e mi ritrovo lì, con altri strani personaggi febbricitanti...
Anonimo -