Con questa opera in prosa ma lirica nello spirito, D'Annunzio si discosta dalla visione del superuomo per esplorare tematiche più introspettive, dove a trionfare sono il suo rapporto con la malattia e l'esistenza interiore. Durante una lunga notte trascorsa a letto, il Vate si riconcilia con la caducità della vita. La decadenza e la temporanea cecità prendono il sopravvento, lasciando spazio a riflessioni intimiste sull'imminenza della morte e sui limiti imposti dalla natura umana.
Anonimo -