È primavera inoltrata a Jalna, e Renny Whiteoak passeggia nella tenuta. Dopo la scomparsa di Adeline ha preso in mano le redini della dimora e dellintero clan. Il denaro scarseggia e le preoccupazioni domestiche sono allordine del giorno; eppure, non può fare a meno di provare gioia e soddisfazione mentre calca quei sentieri che sente suoi, percorsi da lui e dai suoi cari per decenni, tracciati dalla famiglia dove prima cerano solo foreste: sentieri che sono stati testimoni di scene di ogni tipo, pensa sorridendo fra sé e sé. Così, quando lamministrazione locale decide di abbattere le querce secolari nei pressi della tenuta per allargare la strada che la costeggia, Renny non ci sta: quegli alberi fanno parte della storia dei Whiteoak. Li proteggerà dallabbattimento, costi quel che costi. Nel frattempo, il suo rapporto con Alayne si fa sempre più complicato: lattitudine da donnaiolo non aiuta, e anche la gestione della figlia è terreno di scontro. La piccola Adeline, che ha ereditato i capelli rossi, la forza di volontà e il carattere feroce dellomonima bisnonna, è una mina vagante. Dal canto suo, invece, Wakefield ha presto messo da parte lamore per la poesia in favore di una scoperta ben più appassionante: le ragazze. Una in particolare. E mentre i giovani di casa vanno avanti ognuno per la propria strada, gli adulti sono divisi da antichi risentimenti
Nuovi intrighi e nuovi conflitti, conditi come dabitudine da dissapori e tradimenti, attendono i membri della famiglia Whiteoak in questo quarto, imperdibile capitolo della saga di Jalna.
«Affrettiamoci a riscoprire la scrittura di Mazo de la Roche, sconfinata e selvaggia come i paesaggi del suo Canada».
Andrea Marcolongo, «TTL La Stampa»
«Un ritratto di famiglia reso attuale dalla vena ironica che lava via la patina post-ottocentesca e lascia sulla carta un divertito affresco sociale e sentimentale. Vale davvero la pena di riscoprirla».
Francesca Frediani, «D la Repubblica»
«Una Downton Abbey vagamente demode, di sfumato sapore vittoriano».
Nadia Fusini, «il Venerdì la Repubblica»
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