Jack McEvoy fa il reporter di nera. La morte è il suo mestiere. Ci guadagna da vivere. Ci costruisce la sua reputazione. È abituato a trattarla con distacco e precisione: serio e comprensivo quando è in compagnia dei familiari delle vittime, ma freddo e osservatore quando è solo. Ma questa volta la morte gli porta una storia che non avrebbe mai voluto scrivere. Questa volta lo colpisce nei suoi affetti più cari e in modo crudele e atroce. Il cadavere riverso sul sedile dell'auto è quello di suo fratello. L'auto è parcheggiata sulle rive del lago nel quale tanti anni prima, sotto i loro sguardi di bambini impotenti, è morta la sorella. Mentre tutti si rassegnano alla soluzione apparentemente più ovvia: un suicidio liberatorio, lui non riesce a darsi tregua. E inizia a indagare, partendo dal caso per il quale suo fratello, giovane detective del Dipartimento della polizia di Denver, aveva perso il sonno. L'unico indizio a sua disposizione è un verso di Edgar Allan Poe: "Fuori dallo spazio. Fuori dal tempo."
Anonimo -