Il rapporto con lambiente e le forze naturali ha accompagnato lessere umano fin dalla sua prima comparsa sulla Terra: comprendere, prevedere e proteggersi dalle forze della natura era necessario affinché la nostra specie potesse avere una storia su questo pianeta e poi per rendere sempre più sicura la nostra esistenza. Per quanto si sia sviluppata, però, la nostra competenza tecnica non è mai giunta a conquistare il traguardo ideale di questo processo: la sconfitta della morte, minaccia ultima e ineludibile. Ciononostante lintervento umano sul mondo non ha mancato di creare controfinalità, effetti imprevisti in grado di mettere a repentaglio la nostra stessa esistenza sul pianeta. Gli sconvolgimenti climatici, gli squilibri economici con le conseguenti grandi migrazioni, e più recentemente le pandemie sono chiari segni di un mondo che si ribella alle storture impostegli dallumanità e che, nel farlo, minaccia di far sparire dalla propria superficie proprio lhomo sapiens. Per evitare questa drammatica fine luomo deve trovare un nuovo equilibrio che gli garantisca la sopravvivenza e la prosperità e allo stesso tempo salvaguardi il sistema generale. Gli strumenti cui fare ricorso per raggiungere questa necessaria mesòtes, ci spiega Salvatore Natoli, altri non sono se non le virtù che già gli antichi avevano individuato come cardini di unesistenza ben vissuta. Il comportamento virtuoso liberamente scelto rappresenta lunico modo per dare una forma armoniosa alla propria vita, diventarne soggetto e non vittima passiva di impulsi e desideri. Solo così sarà possibile ripristinare quellequilibrio perduto, unica salvaguardia per il futuro della specie e del pianeta.
Anonimo -