L'episodio del ratto delle sabine ha affascinato molti pittori, non altrettanto scrittori e studiosi. Lo si incontra principalmente nel vigoroso racconto di Tito Livio - e finisce per diventare un remoto ricordo scolastico. Ma per un giurista quella leggenda è vera sfida. Ad essere avviluppato in una sequenza di astuzie e sopraffazioni non è solo, infatti, quell'episodio, ma tutto il periodo delle origini romane. E Roma significa una civiltà il cui apporto sostanziale fu il dispiegarsi di un'immensa potenza e insieme la fondazione su nuove basi, sulle quali ancora oggi poggiamo, di almeno due parole: 'legge' e 'Stato'. Tanto basta per far intendere come mai un prestigioso giurista quale Guido Rossi, avvezzo a trattare i problemi più ardui del diritto societario, abbia voluto ripercorrere, passo per passo, questa storia affascinante e inquietante, quasi in un frammento di autoanalisi - ancora intriso di arbitri, violenze e inganni - di quella che poi sarebbe stata definita la 'civiltà del diritto'.
Anonimo -