Luci (poche) ed ombre (molte) sull'attività delle agenzie di rating del credito. Fra i veri padroni del nostro millennio e del nostro mondo, c'è una razza speciale che è nota a pochi: i "guru" del rating. Ovvero quei professionisti della finanza che si sono arrogati il potere di "conformare" l'economia produttiva e dunque la società (in primis agli obbiettivi di budget delle multinazionali) secondo rigorose regole matematiche. Sono loro a decidere chi può ottenere credito e chi no. Stabiliscono i destini individuali e anche quelli collettivi di un Paese intero. Il loro potere si basa su uno strumento fondamentale: la banca dati finanziaria. Formidabili data base capaci (in tesi) di predire la probabilità di insolvenza, consentendo l'erogazione del credito (ben oltre i limiti consentiti dal criterio della prudenza) e in maniera istantanea (h.24, sette giorni alla settimana e ovunque) ad alcuni, ma anche rovinando gli altri, quelli considerati "affetti" da cattive abitudini di pagamento (con un semplicistico banale sistema "premiale").
Anonimo -