In una Bologna che non è più la stessa, un assassino fa giustizia da sé di fronte all'ingiustizia che vede. A combatterlo c'è solo lei. Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa. E di assassini seriali non vorrebbe più sentir parlare. Il romanzo della rabbia di oggi. Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei sentimenti, delle solitudini, dell'incertezza di oggi.
La nostra recensione
Ci era mancata Grazia Negro, l’ispettrice di polizia esperta cacciatrice di serial killer, già protagonista di altri tre romanzi di Carlo Lucarelli. Ci erano mancati la sua determinazione, la sua fragilità apparente, il suo intuito, la sua sensibilità; come ci erano mancate quelle atmosfere ambigue di una Bologna atona, quasi soffocata, scenario ideale per uno psychothriller autentico e in piena regola come Il sogno di volare. Lo schema consolidato - la rabbia soggettiva del killer alternata all’oggettività delle indagini - mantiene anche l’identificazione seral killer-animale (in questo caso “il Cane”, inferocito, arrabbiato, che si serve anche dei blog per insultare e minacciare): un marchio di fabbrica, un segno di riconoscimento per uno scrittore che, come Lucarelli, sa aggirarsi con destrezza tra i vari meandri della suspense, dal poliziesco classico al noir al thriller psicologico. E comunque, Grazia Negro è sicuramente tra i suoi personaggi più riusciti, più convincenti e più amati dai lettori. In questa vicenda l’ispettrice è alle prese con una serie di delitti, le cui vittime non hanno apparentemente alcun legame, così distanti tra loro, così diverse, ma sicuramente uccise dalla stessa persona e inspiegabilmente unite da un solo tratto comune: quei morsi sbavati all’altezza del cuore. In una nota finale un po’ giocosa e allusiva Lucarelli prega chi recensisce il libro di non addentrarsi troppo nella trama per non correre il rischio di rivelare quei due o tre elementi che potrebbero svelare troppo, “altrimenti verrò a prendervi uno per uno e vi mangerò il cuore”. Lucarelli nei panni di serial killer? Lo preferiamo come inventore di serial killer e di storie intriganti, avvincenti, incalzanti dove i suoi personaggi diventano nostri compagni di lettura e, con un po’ di presunzione, noi stessi li accompagniamo nelle indagini e nella soluzione dei casi. Antonio Strepparola
Anonimo -