E il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.
Viola Ardone nasce a Napoli nel 1974, ma subito dopo si trasferisce in Sardegna con la famiglia, a Nuoro per la precisione, dove i genitori svolgono la professione di insegnanti di scuola.
Del periodo sardo Ardone ricorda i dettagli più popolari, quelli che rendono l'isola un posto magico fatto di credenze e magia, che così descrive: «ho ancora addosso una sensazione magica, primitiva di quei momenti, come se fossi un altro tempo, tutt'altra epoca se vista da oggi. Ero piccolissima, caddi. Mi uscì l'osso dall'incavo
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