E' un "viaggio fantastico" in cui si fonde l'elemento unificante della musica con la descrizione di un viaggio esoterico in compagnia di Bach, e il geniale Glenn Gould, penetrando i più profondi misteri verso il passato e il futuro delle civiltà egizia-atlantidea. Questa continua esaltazione per alcuni aspetti "mistica" di Bach ha rappresentato per me la possibilità di attingere all'universo della creatività, cercando di svelare la nuova dimensionalità di Bach e i prodigi della sua ultima fuga "incompiuta". In questo "viaggio" si genera una sorta di esperienza cosmica dentro e fuori dal tempo. Tra momenti di esaltazione e di mistero , slanci visionari e vaghi riflessi di quelle piramidi "nascenti" si giunge ad un nuovo piano dimensionale ai confini tra irreale e fantasia creativa.
Anonimo -