ll visitatore è il testo teatrale di un'importante spettacolo di Eric-Emmanuel Schmitt messo in scena innumerevoli volte in tutta Europa. Aprile 1938. L' Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich Vienna è occupata dai nazisti gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggasse 19 celeberrimo indirizzo dello studio di Freud il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna portata via dalla Gestapo. Ma l'angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta infatti un inaspettato visitatore che fin da subito appare ben intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell'inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell'importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che quel curioso individuo in frac non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio lo stesso Dio del quale ha sempre negato l'esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud e che costituisce il grosso della pièce è ciò che di più commovente dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio del resto non è disposto a dare dimostrazioni di se stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a formulare la domanda fatale: se Dio esiste perché permette tutto ciò? Scritto nel 1993 Il visitatore è uno Schmitt prima maniera che in un linguaggio estremamente semplice e chiaro suscita nel lettore (e/o nello spettatore) interrogativi profondi sulla fede sull'amore e sulla coesistenza tra bene e male arrivando talvolta a conclusioni sconcertanti come quando l'anziano professore accorato esclama:« Se sei onnipotente sei cattivo; se non sei cattivo non sei abbastanza potente. Scellerato o limitato non sei un Dio all'altezza di Dio». Il visitatore è stato tradotto in 15 lingue e rappresentato in 25 paesi. In Italia è stato rappresentato per la prima volta a Catania nel 1996 per l'interpretazione di Turi Ferro e Kim Rossi Stuart.
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