"Suonavano appunto le undici al grande orologio di Santa Maria Maggiore, quando la via Manin, in quel tratto che corre da via Farini a piazza dellEsquilino, si affollò con impeto di giovani irrompenti a torme dal liceo Umberto I. Cera tanta festa nellaria ancora frizzante, ma già attraversata da lievi aliti odorosi, che unebbrezza smodata di vivere ferveva sui volti degli studenti e ne accendeva gli sguardi. Fu per alcuni minuti un chiamarsi, un rincorrersi, uno scambio di frizzi, un turbinìo di braccia che agitavano in alto libri e quaderni, un viluppo di gambe che si sgranchivano, un brulicare di teste, che si muovevano sotto le fogge varie dei cappelli e dei berretti, finchè a poco a poco la folla giovanile si disperse per le vie adiacenti. Alcuni si allontanarono soli, pensosi, a capo chino, seguendo sul marciapiede la striscia aurata del sole; altri, spavaldi ed a gruppi, vociavano, ostentando disprezzo verso lasinità dei professori; altri, a coppie, si comunicavano a bassa voce qualche ameno secreto o sostavano per ammirar meglio qualche graziosa signorina, che affrettava il passo ad evitar lo scoppiettìo di ardite esclamazioni ammirative. Un giovanetto mingherlino, dalle mani morbide e i baffi nascenti, raggiunse di corsa un ciociarello venditore di viole e ne comperò due mazzolini, che fece scomparire con sorriso di beatitudine nelle tasche della giacca, mentre i compagni lo schernivano di lontano con motti e fischi. Gli ultimi studenti usciti, una ventina circa, dallaspetto più maturo e gli abiti più accurati, fecero capannello davanti al portone della scuola per ascoltare un giovane scarno e giallastro, il quale perorava, scrutando intorno coi mobili occhi indagatori.
Il volo di Icaro, Clarice Tartufari.
Clarice Gouzy, sposata Tartufari (Roma, 14 febbraio 1868 Bagnore, 3 settembre 1933), è stata una scrittrice italiana.
Anonimo -