Dopo aver ricevuto un'educazione rigida da un padre militare, freddo e violento, Lenz Buchmann è un affermato chirurgo, sposato, senza figli per scelta, che decide di dedicarsi alla politica solo per possedere il potere che gli uomini avvertono in un uomo politico. Prende questa decisione durante il funerale del suo unico fratello. Non ha vincoli affettivi o di qualsiasi altro genere. Lenz Buchmann è razionale, ha il controllo su tutto. In quanto medico, vede la malattia come un nemico da combattere, come in una guerra, dove il corpo è il campo di battaglia sul quale applicare una strategia militare contro le cellule ribelli, impazzite. La natura è amorale. Deve essere controllata, anticipata, combattuta. Se la forza, la volontà e il controllo caratterizzano il protagonista nella prima parte del romanzo, tutto cambia nella seconda parte. La malattia, la perdita della forza, del controllo di sé, della memoria, della lucidità lo portano alla condizione di estrema miseria umana, all'omicidio e infine a una morte che sopravviene nel modo meno dignitoso possibile è un uomo assolutamente razionale non riesce nemmeno a impedire che il prete gli dia l'estrema unzione. Romanzo e insieme trattato scientifico sull'impossibilità di ottenere risposte alle grandi domande dell'essere umano, "Imparare a pregare nell'Era della tecnica" narra il percorso dall'apprendistato alla gloria e poi dalla malattia alla morte di Lenz Buchmann, homo faber dell'Era della tecnica.
La nostra recensione
E' un luogo comune affermare che bisogna lasciarsi guidare non dai sentimenti, ma dalla ragione. Lo spietato romanzo del pluripremiato scrittore portoghese, Imparare a pregare nell'era della tecnica, ne mostra però i pericoli. Il protagonista è Lenz, un chirurgo di successo dotato di una tecnica eccellente ma sprovvisto, a causa della rigidissima e perversa educazione ricevuta dal padre, di qualsiasi sentimento. La sua vita è raccontata con ironia ma nello stesso tempo con un provocatorio compiacimento nel turbare il lettore nel profondo, presentandogli l'assoluta amoralità della ragione. Lenz guarisce i pazienti solo per affermare il proprio potere sulla natura, ma non gli basta: sente che soltanto il potere politico potrà soddisfare il suo desiderio di controllo e di dominio.
Ma quando sembra ormai aver raggiunto la meta, il corpo lo tradisce, ammalandosi. E' la natura che riprende il sopravvento, e Lenz dovrà subire la propria discesa nell'inferno della fragilità umana.
Daniela Pizzagalli
Anonimo -