Tra gli anni Venti e Quaranta, in Italia si svolgevano regolarmente parate e manifestazioni propagandistiche militari e paramilitari, volte a preparare la popolazione a un possibile conflitto bellico. Questi eventi erano organizzati per inculcare uno stile militare e soddisfare il bisogno di soldati, nell'ambito di una visione espansionista che mirava a recuperare territori persi o irrisolti dopo la Prima guerra mondiale. Tale espansionismo era però anche legato al timore di una guerra difensiva per proteggere le frontiere nazionali e la popolazione. Negli anni Trenta, in risposta a questa crescente paura di attacchi aerei, proliferarono rifugi sotterranei e strutture di protezione, inizialmente richieste nell'ambito militare e poi estese alla popolazione. Misure di protezione passiva condizionate da nuove teorie belliche che indirizzavano alla pratica dei bombardamenti a tappeto sulle città e industrie. Il libro vuol essere un ricordo di quegli anni e di quei drammatici momenti, riportando tipologie, tecniche di costruzione, leggi come anche le attività organizzative e associative e i progetti che si attuarono in Provincia di Massa e Carrara allora denominata Apuania e che portarono alla realizzazioni dei rifugi.
Anonimo -