Nel 1951 il governo messicano inaugura rapporti ufficiali con la repubblica indiana, nata dalla lunga e vittoriosa lotta guidata da Gandhi contro la dominazione inglese. Tra i diplomatici inviati a Delhi c'è il giovane Octavio Paz, che affronta la nuova avventura con uno sguardo colmo di sete di vivere e di conoscere, di stupore e di meraviglia. E l'inizio di un lungo viaggio - tornerà infatti in India nel 1962 per restarvi come ambasciatore per altri sei anni -, di un'educazione artistica, spirituale e sentimentale attraverso cui il futuro premio Nobel si forma come uomo e come poeta, e che ripercorre con commozione in queste mirabili pagine. In esse ci guida nella scoperta della storia millenaria e recente di un paese sempre sospeso tra poesia e tragedia, tra spiritualità e violenza, tra sensualità e ascetismo, tra carnalità e trascendenza. Un affresco grandioso e onnicomprensivo di una realtà inaudita per un occidentale, un libro che «non è fatto per gli specialisti; non è figlio del sapere, ma dell'amore».
Anonimo -