Se questo libretto fosse una casetta, si dovrebbe dire che Kafka ne esce dalla porticina per rientrarvi dalla finestretta (ogni scrittura ha un debito con una lettura). Se questo libretto fosse un piccolo esercizio filosofico, si potrebbe dire che tra i suoi fini cè quello di collaborare a decostruire certi luoghi comuni (come quello che un gufo porterebbe sfortuna). Se questo libro fosse unossessione, si farebbe bene a citare gli otto gradi e venti di latitudine nord che perseguitano il povero signor Burns nel bel mezzo della bonaccia de La linea dombra di Joseph Conrad. Se questo libretto fosse qualcosaltro, con i suoi animali che ascoltano e poi pensano a voce alta (a verso alto?), provate voi stessi a dire cosa sarebbe alla cagnolina qua sotto.
Anonimo -