«Salvatrice è tornata nel silenzio del suo campo e si sente attraversare dalla bellezza della natura. Tutto intorno a lei è vivo e le parla, anche l'erba cattiva che sta crescendo fra le piantine. Il semplice soffio del vento tra gli ulivi, il riverbero della luce sulle foglie argentate, l'odore del mare che si intravede tra le fronde degli ulivi. "Tutto è grazia."»Quattro donne: generazioni, caratteri e aspettative diversi. Salvatrice, madre, nonna, matriarca sessantacinquenne contadina, legata alla sua casa in campagna, alla sua terra mai abbandonata, alla volontà di Dio e un amico-amore coetaneo. Adele, la figlia maggiore bella forte e combattente; Maria Concetta l'altra figlia, operaia e aspirante attrice; Ina, figlia di Adele, ragazza bella, ribelle e superficiale. Quando la crisi economica provoca la chiusura della fabbrica di famiglia, schiacciata dai debiti e dalla concorrenza cinese - debiti e ancora debiti, fabbriche che chiudono, la casa svenduta, pensioni saccheggiate che fanno vivere figli e nipoti - saranno loro a cercare alternative per la sopravvivenza, riscoprendo valori ancestrali, come il senso della famiglia, recuperando la semplicità che dà un senso alla vita. Fondale perfetto è la natura del Salento - una possibilità di vita, di lavoro e di pace e di bellezza - un inizio possibile di felicità. Una volta sistemata l'abitazione, le quattro donne si adatteranno al lavoro dei campi per avere qualcosa da vendere o da barattare con altri generi indispensabili. Non sarà facile per nessuna di loro. Solo Salvatrice continuerà a credere nella famiglia e nella divina provvidenza. (I corsivi sono di Roberto Saviano)Alessandro Valenti, docente di storia del cinema presso l'Università del Salento, è attore in Sangue vivo (2005, regia di Edoardo Winspeare), documentarista con Eccomi, A sud delle donne, Vive le rock e sceneggiatore di Galantuomini, Al centro del mondo, e In grazia di Dio. Insieme a Edoardo Winspeare ha scritto la sceneggiatura di A levante.
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