L'"inciucio" compie dieci anni. Il primo a parlarne fu Massimo D'Alema, nel 1995. Poi, in sei anni di governo, il centrosinistra evitò di risolvere il conflitto d'interessi e di liberalizzare il mercato televisivo. Risultato: informazione taroccata modello Tg1 e niente satira politica. Dopo Regime, questo libro racconta le acrobazie parlamentari dei nemici-amici del Cavaliere e le spartizioni "bipartisan" delle Authority e della Rai. Poi le nuove censure di regime contro Biagi, Santoro, Luttazzi, Freccero, Sabina e Corrado Guzzanti, Grillo, Paolo Rossi, Massimo Fini, Beha e altri militi ignoti; e gli attacchi a Report, Fo, Hendel, XII Round e così via, fino a Celentano & C. Senza dimenticare i giornali: la guerra a Furio Colombo e gli assalti estivi dei "furbetti del quartierino" al "Corriere della Sera", con l'appoggio della finanza bianca, azzurra e rossa. Alla fine, una proposta di legge e un appello al governo che verrà: perché restituisca la televisione pubblica al suo vero padrone, il pubblico.
Anonimo -