Il volume si apre con un saggio dedicato alla lavorazione di opere scultoree di piccolo e medio firmato nella Firenze tra Cinque e Seicento, un'arte che vide il Giambologna e i suoi seguaci tra i massimi esponenti. La trattazione si concentra poi su due lavori in particolare: un "Cavallo al passo" realizzato da Antonio Susini, che del maestro fiammingo fu un fidato collaboratore, e la scultura raffigurante un"Cacciatore a cavallo e leone" attribuita a Damiano Cappelli, bronzista attivo nell'entourage di Ferdinando Tacca.
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