Esg, Sri, green bond. "Ma di cosa state parlando!", risponderebbe, un po' irritato, l'interlocutore poco avvezzo al mondo della sostenibilità. Anche quelli tanto avvezzi al tema, però, a volte si perdono nel mare magnum delle regole, rating e classificazioni che si porta dietro questo settore. Un ambito che sta diventando sempre più pervasivo e su cui bisognerà in modo rapido documentarsi: un terzo dei 209 miliardi del Next Generation Eu (o Recovery Fund) dovranno essere spesi seguendo i criteri della sostenibilità. Dai green bond ai fondi Esg, passando per i replicanti Etf: c'è ormai una batteria di prodotti di risparmio che i consulenti finanziari stanno proponendo ai risparmiatori. Bisogna così sapersi districare fra sigle inglesi, marketing e soprattutto greenwashing. Quest'ultima è la strategia di "verniciare di verde" un po' tutto. Ogni cosa è diventata sostenibile e green salvo poi verificare nei portafogli di molti fondi, che le aziende acquistate sono tutt'altro che allineate agli standard di sostenibilità. Su tale argomento i più appassionati (e competenti) sono di certo i ragazzi della Generazione Greta. Protagonisti dei Fridays for Future, hanno ben in mente come dovrebbero comportarsi gli adulti: lasciargli un mondo migliore e, soprattutto, con una temperatura tollerabile per il genere umano.
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