Calista Frangopoulos è una donna sposata di cinquantasette anni, con due figlie in procinto di lasciare casa. Francesca, la grande, andrà a fare l¿università negli Stati Uniti e Arlene, la piccola, è stata presa per l¿anno successivo a Oxford. Dopo aver lasciato Francesca all¿aeroporto, Calista ricorda quando lei stessa era stata in America per tre settimane nel 1976 e l¿incontro casuale che le aveva segnato l¿esistenza, quando una sera a Los Angeles, con la sua amica Gill, si era ritrovata a tavola con Billy Wilder, senza sapere chi fosse. Un¿occasione fortuita che un anno dopo l¿aveva portata a lavorare come interprete dal greco sul set del penultimo film di Wilder, Fedora, che avrebbe determinato la sua scelta di diventare compositrice di colonne sonore e che, molti anni dopo, le avrebbe permesso di maturare una decisione importante con la leggerezza del finale di A qualcuno piace caldo: ¿Why not?¿. Già, perché no? La vita è grande. Billy Wilder è Hollywood, la celebrità, il genio, ma anche il Novecento, il nazismo, la Shoah, la fuga di tanti verso l¿America, è una potente ossessione che permette a Jonathan Coe di scrivere un romanzo bellissimo e complesso, nelle cui pagine scorre con forza una vena di nostalgia: la nostalgia degli anni che passano, delle cose che si lasciano, di quello che siamo stati e non siamo più. E, soprattutto, di ciò che possiamo ancora dare e di cui nessuno sembra avere più bisogno.
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