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Io lo chiamo cinematografo - Francesco Rosi - Giuseppe Tornatore
Io lo chiamo cinematografo - Francesco Rosi - Giuseppe Tornatore

Io lo chiamo cinematografo

Francesco Rosi - Giuseppe Tornatore
pubblicato da Mondadori

Prezzo online:
7,99

"Il cinema, allora, era una grande famiglia, è vero. C'era

un rapporto di comprensione, anche di affetto. Poi ci

sentivamo tutti parte di una grande avventura, far rivivere

sullo schermo la vita. Il nostro è un mestiere particolare.

Se lo fai con passione non te ne puoi liberare.

Ti rimane dentro, non c'è niente da fare."

Proprio di "grande avventura" è il caso di parlare a proposito

di Francesco Rosi, classe 1922, maestro indiscusso

del cinema italiano che ha deciso di raccontare

la propria vita e i segreti del suo mestiere a un altro

straordinario regista, il suo amico Giuseppe Tornatore.

È in famiglia, nella Napoli degli anni Trenta, "legata

a doppio filo con il suo mare", che tutto comincia:

papà Sebastiano, appassionato di cinematografo,

lo riprende con la sua Pathé Baby a passo ridotto

e gli scatta magnifici fotoritratti, ispirandosi anche a

Jackie Coogan, il celebre protagonista del Monello di

Charlie Chaplin. Poi ci sono zio Pasqualino, "capoclaque

" nei teatri di rivista, e zia Margherita, che oltre

a somigliare a Ginger Rogers, lo accompagna ogni

giovedì al cinema, dove il piccolo Francesco scopre la

magia dei primi film muti.

Nell'immediato dopoguerra Rosi si trasferisce a Roma

dove, insieme a una spiccata passione per il teatro e

per la letteratura, porta con sé lo stupore per quelle

sagome di ombre e luci che si agitano su uno schermo

bianco. E capisce che il cinema diventerà il suo

mestiere. Allievo e aiuto regista di Luchino Visconti,

esordisce dietro la macchina da presa nel 1958 con La

sfida, ma è con capolavori come Salvatore Giuliano,

Le mani sulla città, Il caso Mattei e Lucky Luciano che

conquista un posto di assoluto rilievo nel panorama

del cinema internazionale, fino a essere riconosciuto

il caposcuola di un'estetica della realtà che mai, prima

di lui, aveva raggiunto vette di così vivida e concreta

espressività.

Puntiglioso nell'approfondire il contesto storicodocumentario

che doveva fare da ossatura narrativa

ai propri film, attento alle evoluzioni del costume e alle

oscure ambiguità della politica, Rosi ha lavorato accanto

ai migliori talenti espressi dalla cultura italiana

dell'ultimo mezzo secolo, qui tratteggiati in pagine felici

e importanti: intellettuali, critici, giornalisti come

Ennio Flaiano, Sergio Amidei, Raffaele La Capria, registi

come Rossellini e Fellini, attori del calibro di Gian

Maria Volonté e Sophia Loren.

In questo libro-intervista che è insieme autobiografia

e saggio critico, Rosi ci svela una miniera di informazioni

e aneddoti che riguardano i suoi film e la sua

straordinaria carriera di regista, senza lasciare "fuori

campo" gli aspetti più intimi e privati di una vita intensa

e coraggiosa, trascorsa accanto all'amatissima

moglie Giancarla.

Grazie al confronto con Tornatore, alle sue domande

sempre curiose e penetranti, Io lo chiamo cinematografo

è anche l'appassionato ed entusiasmante racconto

di mezzo secolo di cinema italiano.

Dettagli down

Generi Storia e Biografie » Biografie Diari e Memorie » Biografie e autobiografie

Editore Mondadori

Formato Ebook con Adobe DRM

Pubblicato 13/11/2012

Lingua Italiano

EAN-13 9788852031335

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