Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere dio.
Giorgio Faletti è nato ad Asti il 25 novembre 1950.
Si laurea in Giurisprudenza ma la strada del lavoro in uno studio legale gli sta stretta e decide quindi di intraprendere la via dello spettacolo.
Il suo carattere istrionico e il suo carisma lo conducono dapprima nel mondo della pubblicità e successivamente a quello del cabaret. Il locale dove trova immediatamente spazio come artista è il "Derby" di Milano. Si tratta di un luogo in cui si ritrovano tutti gli artisti emergenti di quegli anni: da Diego Abatantuono a Teo
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