E qui, nelle fredde sere invernali, le donne, unite dalla fede e da quella sensibilità tipicamente femminile, nella penombra di queste chiese improvvisate, rischiarate appena dalle fiamme tremule delle candele a cera od a olio, attorno ad antichi bracieri (is cuppas) e, con spirito di partecipazione ardentemente comunitaria, si uniscono in canti meravigliosi, commoventi ed appassionati, che celebrano la passione di Cristo, la durezza e la crudeltà della storia, la consapevolezza del peccato, la paura delle pene, in un dialogo, ardente, toccante, talvolta disperato e penoso, sempre diretto e personale, con Dio e con i Santi ma sopratutto con la Santa Vergine Maria. Intimamente donna tra le donne. Madre tra le madri.
Sono le donne, infatti, le vere, autentiche, protagoniste, di queste cantiche ma, più in generale, di tutte le poesie e preghiere contenute in questa umile raccolta. Una complicità ed una condivisione sentita e struggente del dolore che apre uno spaccato straordinario sull'universo femminile, religioso ma non solo, profondissimo, ricco e particolarmente intenso della parte più alta e nobile della nostra più sublime ed assoluta umanità.
Anonimo -