Le vicende della Grande Guerra sul fronte italo-austriaco sono note al grande pubblico di lingua inglese essenzialmente attraverso le pagine di "Addio alle armi" di Ernest Hemingway e le poche righe di circostanza che si possono trovare nei testi dedicati dagli storici angloamericani alla ricostruzione del primo conflitto mondiale. Questo libro di John R. Schindler rappresenta una eccezione di assoluto rilievo nella storiografia contemporanea statunitense in quanto è il primo studio scientifico in lingua inglese che esamina con la necessaria ampiezza le fasi dello scontro lungo quel fronte. LAutore ricostruisce gli aspetti operativi delle battaglie delllsonzo e richiama in modo attento limportanza del fattore informativo nella preparazione e conduzione delle varie offensive, di cui sottolinea lenorme costo in termini di vite umane. Schindler rilegge in maniera originale anche lesperienza della guerra in trincea e, quando occorre far risaltare levoluzione di vicende dinsieme che coinvolgono masse di soldati in lotta feroce con altre masse di soldati, riesce a inserire nella narrazione degli scontri dei veri e propri cammei che ricostruiscono singole esperienze di vita e di battaglia. Ma linteresse maggiore per la ricerca di Schindler deriva dalla sua capacità di affrontare lo scontro armato lungo llsonzo in maniera professionale e accurata, arricchendo e integrando lo studio della bibliografia e il lavoro darchivio con la ricognizione sul territorio. Lo studioso statunitense ha saputo andare oltre laspetto meramente descrittivo del paesaggio naturale per cogliere con la necessaria precisione anche la dimensione essenzialmente multietnica del paesaggio umano tipico di quel teatro operativo. Si tratta di un salto di qualità che risulta assai raro anche per gli studiosi italiani, solitamente poco attenti al fatto che Caporetto è in realtà Kobarid e che il cosiddetto fronte delllsonzo non è solo il fronte di Nord Est della guerra italiana ma è anche e soprattutto un territorio multietnico di confine segnato da scontri e tensioni che hanno preceduto i trenta mesi della guerra italo-austriaca e che non sono certo venuti meno con la fine delle ostilità. Schindler spinge tanto avanti il riconoscimento della realtà multietnica della zona da interpretare in tale chiave anche landamento degli scontri, con puntuali riferimenti alla composizione delle nazionalità allinterno delle unità imperial-regie qui impegnate, sottolineando come lo svolgersi degli scontri dal 1915 al 1917 avesse fortemente condizionato il rendimento bellico delle unità austro-ungariche. LAutore va poi oltre la dimensione strettamente militare e operativa e allarga la sua riflessione anche ad altre problematiche. In particolare, Schindler rovescia linterpretazione corrente secondo cui la fine della Duplice Monarchia era dovuta essenzialmente a questioni politiche o etniche e spiega invece la sconfitta austro-ungarica essenzialmente con ragioni di tipo economico e militare. Infine, Schindler afferma il fatto (noto ma generalmente sottovalutato) che il fascismo è nato sullIsonzo e mette in luce in maniera convincente i collegamenti tra il primo e il secondo conflitto mondiale, ricostruendo, in un denso capitolo finale, le carriere politiche e militari seguite dal 1918 al 1945 (e oltre) sia da alcuni combattenti italiani che da quelli delllsonzoarmee divenuti cittadini dei molti Stati e staterelli in cui si era frantumata la Duplice Monarchia.Il volume è corredato da immagini storiche e cartine a cura della redazione di Leg edizioni.
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