Elaborata, dopo lunghe ricerche preliminari, negli anni 1614-18, l'"Istoria" fu pubblicata sotto pseudonimo a Londra nel 1619. Con essa Paolo Sarpi intendeva mostrare come il temporalismo papale - la cui punta di lancia era la Compagnia di Gesù - avesse tradito la spiritualità cristiana delle origini. L'opera veniva a sostenere le posizioni calviniste più intransigenti, contrarie a ogni conciliazione con Roma. Messa quasi subito all'Indice, fu ristampata nel 1629 a Ginevra e tradotta in latino, inglese, francese e tedesco. Tra i giudizi di parte cattolica, va registrato quello di Pietro Sforza Pallavicino, autore di una concorrenziale - nelle intenzioni - "Istoria del concilio di Trento", che definisce l'opera di Sarpi "una scuola d'aforismi in paragone de' quali sembrano pie le dottrine del Machiavello".
Anonimo -