Sintesi di presentazione Jane non è una persona ma una vecchia e pesante motocicletta americana. L'incontro con l'anziano biker è casuale, un incontro di quelli che il destino, quando è benevolo, mette sul nostro cammino. Il motociclista, ormai ammorbidito dalle comodità e dall'efficienza delle motociclette moderne, si ritrova alle prese con un mezzo meccanico e un modo di viaggiare d'altri tempi con imprevisti, problemi tecnici e ritmi che aveva ormai dimenticato. Proprio i tempi lenti del viaggio e del battito del grosso e rumoroso motore di Jane consentono al vecchio motociclista di godere del bel paesaggio francese dall'Atlantico alle Alpi, di concedersi qualche nostalgia, qualche riflessione e qualche momento umoristico. Non c'è bisogno di andare a Capo a Nord o attraversare i deserti dei cinque continenti su di una moto per godere di un viaggio, delle persone che si incontrano e riflettere. I luoghi descritti e la moto Jane sono ben conosciuti dall'autore e gli episodi narrati sono stati realmente vissuti anche se in tempi e con motociclette differenti. La storia del viaggio, temporalmente collocata nella seconda metà di settembre 2012, invece, è di fantasia così come i personaggi ed ogni riferimento a persone realmente esistenti è da considerarsi puramente casuale. Un ringraziamento particolare per l'impegno dimostrato và a San Colombano, patrono dei motociclisti, che ha patrocinato questa avventura mentre, mi spiace comunicarlo ufficialmente, una nota di demerito và al cane Tilou per il suo comportamento poco collaborativo.
Anonimo -