Un saggio su Jean Ray e sulle sue opere. Alla fine del saggio presentazione del film Malpertuis con la critica e la biografia di Orson Welles, il regista Harry Kumel, il musicista Georges Delerue, il fotografo Gerry Fisher, l'attrice Susan Hampshire, l'attore Michel Bouquet, l'attrice-cantante Sylvie Vartan e l'attore-cantante Johnny Hallyday.
Jean Ray, pseudonimo di Raymond Jean Marie De Kremer (1887-1964), è una figura chiave della letteratura fantastica belga, le cui opere trasudano un'atmosfera densa di mistero e terrore. Ray, nato a Gand e cresciuto in un contesto culturale ricco e variegato, ha iniziato la sua carriera letteraria nei primi anni del Novecento. Tuttavia, è stato con l'adozione dello pseudonimo Jean Ray, sotto cui ha pubblicato la maggior parte delle sue opere, che ha iniziato a esplorare le profondità del fantastico e dell'horror, generi nei quali ha lasciato il segno più profondo. Il talento di Ray nel dipingere scene di inquietante bellezza e nel costruire trame avvolgenti è evidente in "Malpertuis", dove la mitologia greca si intreccia con il mistero gotico. La villa Malpertuis diventa il teatro di una saga familiare oscura, un labirinto di segreti dove gli dèi dell'Olimpo, intrappolati in forme umane, tessono le loro trame oscure. Il romanzo, con la sua struttura narrativa frammentaria e il suo ricco impianto simbolico, invita a riflessioni sul potere delle storie e sulla natura dell'identità, proponendo una visione del mondo in cui il fantastico svela verità nascoste.
L'eredità di Jean Ray supera il genere fantastico, influenzando generazioni di scrittori e lettori. La sua opera, attraversata da un senso profondo di malinconia e da una continua indagine sui confini della realtà, continua a essere una fonte di ispirazione per chi cerca nel fantastico non solo evasione, ma anche la chiave per interpretare le complessità del mondo interiore e esteriore. "Malpertuis" rappresenta l'apice della sua ricerca artistica, un viaggio nelle ombre che dimora nei confini incerti tra mito e realtà, un'opera immortale che testimonia la maestria narrativa di Jean Ray e il suo inestimabile contributo alla letteratura mondiale.
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