«Just Us» si apre con un gioco di parole tra «justice», giustizia, e «just us», solo noi, dal suono quasi identico di cui l'attore Richard Pryor si serviva per descrivere con ironia la solitudine degli afroamericani di fronte alla legge. Assemblando conversazioni, invettive, poesie e im¬magini, in queste pagine Claudia Rankine affronta le dina¬miche razziste della contemporaneità dando spazio a voci e tesi altrui, in particolare quelle dei bianchi offuscati dai loro stessi privilegi, e unendo il racconto autobiografico a commenti e note che mettono in discussione l'autorità delle fonti e delle opinioni riportate. In un momento in cui il suprematismo bianco allarga i suoi consensi e la politica e le istituzioni americane vivono una crisi senza precedenti, Just Us è un invito a smascherare le ipocrisie quotidiane dei nostri luoghi pubblici e privati i terminal degli aeroporti, i teatri, le cene tra amici, la scuola , dove la cortesia e la neutralità prosperano dissimulando punti di vista, interessi e pregiudizi diversi. Ironico, delicato, profetico, «Just Us» è l'opera più intima e complessa di Claudia Rankine, a cui non importa tanto essere giusta, quanto essere vera.
Anonimo -