Ma ecco senz'altro le parole del generale. "Avevo vent'anni. Sotto le mura di Sebastopoli la vita andava con un treno d'inferno: guerra, gioco e vino. Ci si coricava senza sapere se al domani si avrebbe potuto fare lo stesso, incerti d'ogni ora, d'ogni minuto, avendo la morte sulla soglia e bivaccando nelle nostre tende con una spensieratezza fatalistica per cui qualcuno di noi perdeva in una notte metà della sua sostanza. Nessuno pensava all'avvenire. La punta delle nostre baionette, la bocca dei nostri cannoni, tutto era lì. Il mio capitano salutava sempre l'alba con queste parole: Buon giorno, madama Morte, è oggi che mi prendi?...
Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari, coniugata Radius (1846 - 1918), è stata una scrittrice italiana.
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