Il libro si svolge intorno alla figura centrale dello zio Guerriero, primo Cappellano capo della Marina Militare, congedato nel 1969.
Il suo ricordo, con grande rispettoso amore, dà luogo a numerose piccole grandi riflessioni sulla vita, sulle persone, su se stessi che rappresentano nell'insieme un "pensiero".
Il racconto è permeato da una religiosità non bigotta, usata per leggere tra le righe dell'esistenza e, in modo leggermente ambizioso, di interpretarle.
La lettura scorre piacevole tra i numerosi episodi di vita che delineano le vicissitudini di un'epoca.
Anonimo -