«C'è una frase, un gran frasone, che richiede d'esser rischiarato: «il soggetto del mio lavoro non è serio». In altri termini, noi non vogliamo sapere se voi avete torto o ragione; ci basta di sapere che la verità di cui pretendete prender la difesa non è nel numero delle verità brevettate ed autorizzate, delle quali ci si può occupare senza compromettersi, delle verità confessabili, delle verità serie. Esistono verità ridicole; tanto peggio per loro! La loro volta verrà forse, ed allora la gente che si rispetta si degnerà di prenderle sotto la sua protezione; ma, nell'attesa, fintanto che certe persone aggrotteranno le ciglia, fintantochè in alcuni salotti si riderà, sarebbe cattivo gusto sfidare il biasimo dell'opinione ammessa. Non ci parlate della verità! Si tratta di convenienza, si tratta di garbo, si tratta di restar nel solco dove camminano in fila gli uomini seri».
Anonimo -